Chi dona movimento dona salute.

Tutti ormai lo sanno: terminata la scuola le famiglie devono trovare un modo per tenere impegnati i propri figli. I più fortunati hanno la possibilità di lasciarli con i nonni, anche se alle volte, non è la scelta più giusta. Molti genitori, invece, devono o vogliono trovare soluzioni alternative.

Iscrivere il proprio figlio (o i propri figli) ad un centro estivo per molti è la soluzione migliore.

Ma cos’è un centro estivo?

Un centro estivo è un’attività rivolta ai bambini e ai ragazzi in età scolare che va a sostituire quella scolastica appena conclusa. Sono molti gli enti ad organizzare centri estivi: dal comune alla parrocchia, dalle associazioni sportive alle scuole di danza, dalle associazioni culturali ai circoli. Tutti propongono i propri servizi con attività spesso differenti e variegate.

Ma come fare a districarsi tra tutte queste proposte? Come fare a scegliere quella giusta?

Gli aspetti da tenere in considerazione sono 5:

1) ISTRUTTORI/EDUCATORI

centro estivo

Spesso, tra la confusione della miriade di proposte, si rischia di dimenticare che in questi centri devono andarci i nostri figli. Quindi, la prima domanda che ci si dovrebbe porre è: a chi vogliamo affidare il nostro bene più prezioso, i nostri figli? Conosciamo già gli istruttori/educatori? Sono qualificati? Sono in grado di gestire un bimbo di 3/4 anni? Sa quali sono i suoi bisogni?
Se non si conoscono direttamente gli operatori che saranno a diretto contatto con i nostri bambini, bisogna guardare se l’ente che organizza il centro estivo dà la possibilità di usufruire di giornate informative, open day o pomeriggi di prova. Durante questi eventi si può avere la possibilità di conoscere di persona coloro ai quali dovremo affidare i bambini, informarci sulle loro esperienze e sulle loro conoscenze.
Sono pochi i centri estivi che danno queste possibilità. Ed è importante il rapporto di fiducia che deve instaurarsi tra la famiglia e gli operatori.

2) ORGANIZZAZIONE

Organizzare un buon centro estivo non è una cosa facile e, come spesso accade, la professionalità la possiamo trovare nella cura dei dettagli. Infatti, non basta solo avere istruttori o educatori capaci e con esperienza, ma è anche necessario che questi possano lavorare in un ambiente organizzato e che li possa sostenere. Bisogna vedere se le attività sono già programmate oppure improvvisate, se c’è un programma settimanale o mensile, dove verranno svolte le attività e qual è la proposta didattica (che ci deve essere, altrimenti è solo un “parcheggio” per bambini fine a sé stesso). Inoltre, bisogna capire se c’è un coordinatore dello staff che faccia da referente con la famiglia. La strutturazione e l’organizzazione dello staff è molto importante.
Un’altra cosa da tenere in considerazione è il rapporto operatore/bambini. Questo è un dettaglio fondamentale che molti operatori non comunicano e che i genitori non chiedono. Se in un centro estivo non è garantito un rapporto massimo di un istruttore ogni 15 bambini dai 6 anni in su e un istruttore ogni 10 bambini dai 3 ai 5 anni, la gestione del gruppo diventa molto difficoltosa e ciò si rispecchia negativamente sulla sicurezza del gruppo.

centro estivo

3) PRANZO

centro estivo

Questo aspetto ovviamente vale solo per i centri estivi a giornata intera che prevedono il pranzo in loco. È un tasto abbastanza delicato perché riguarda ciò che i nostri figli andranno a mangiare in quei giorni. Siamo sempre molto attenti all’alimentazione dei più piccoli e non possiamo permetterci di risparmiare sulla loro salute. Perciò la prima cosa da fare è informarsi su chi si occuperà della preparazione del pranzo, se sarà un’azienda esterna o no, se i pasti sono inclusi nel prezzo settimanale o no e informiamoci anche sul menù dove disponibile. Quando parliamo di cibo bisogna stare attenti se ci vengono chieste eventuali allergie o intolleranze alimentari del bambino. Sono piccoli dettagli che però fanno la differenza tra improvvisazione e professionalità.

4) PREZZO

È l’aspetto che nella stragrande maggioranza dei casi interessa di più le famiglie. Ma quando si acquista un servizio non dovrebbe mai essere la prima cosa che si chiede, soprattutto se riguarda i nostri bambini. Su questo sarò abbastanza ripetitivo, lo so, ma bisogna ricordarselo sempre. Come in tutte le cose, una diminuzione del prezzo coincide inevitabilmente con la diminuzione della qualità del servizio offerto. Organizzare un centro estivo economico è semplice: basta risparmiare sugli operatori, sul kit abbigliamento (importante nel riconoscimento del gruppo in situazioni di promiscuità, come ad esempio le uscite, giardini pubblici, piscina o luoghi generalmente associati alla presenza di altri bambini o ancora peggio di altri Centri Estivi), sul cibo (a discapito delle norme igienico-sanitarie), sulle attività offerte, ecc. Che, per carità, può anche andare bene, è una scelta di ogni famiglia che deve decidere se iscrivere il proprio figlio ad un centro estivo qualificato o lasciarlo in un centro qualsiasi solo per carenza di tempo. Noi siamo dell’idea che la prima sia la scelta migliore.

5) TRASPARENZA

Ultimo grande capitolo, ma non il meno importante. Quando prendiamo informazioni su un centro estivo dovremmo informarci anche sull’ente che lo organizza. Oggigiorno sono tanti i modi per raccogliere informazioni: c’è il web, i social, il passaparola. Quindi, cerchiamo informazioni su chi sono gli organizzatori, cosa fanno, come la fanno, se lavorano già con i bambini e se hanno esperienza nell’organizzazione di centri estivi. Analizziamo anche il materiale informativo che ci forniscono: volantini, moduli, dépliant, brochure; da lì si possono già capire molte cose, come anche dal sito (non averlo è alquanto negativo), dalla pagina facebook, ecc.

Due poi sono le domande che bisognerebbe fare, che sembrano scontate, ma non lo sono: la prima riguarda la copertura assicurativa per i nostri piccoli (fondamentale!), su cui spesso gli organizzatori risparmiano; la seconda riguarda il rilascio della ricevuta al momento del pagamento. L’argomento è spinoso, ma noi ci sentiamo di consigliare sempre e comunque organizzazioni che usano lavorare in totale legalità e trasparenza, a discapito di quelle che lavorano in maniera più opaca.